DEMOCRAZIA, LEGALITA', PROGRESSO

mercoledì 4 marzo 2015

ACCORCIAMO LE DISTANZE, MOVIDA; DECENTRAMENTO, TRASFORMAZIONI URBANE

Cari lettori,
di seguito trovate alcune notizie interessanti che riguardano l'amministrazione della nostra città.



ACCORCIAMO LE DISTANZE





ACCORCIAMO LE DISTANZE è un iniziativa di tanti uomini e donne, amministratori e non, del PD dell'area di Torino (compresa ALTrE PROSPETTIVE), che si prefigge, innanzi tutto, di comprendere qual'è realmente il rapporto fra la cittadinanza di Torino e la sua amministrazione.

Sabato 28 febbraio, abbiamo piazzato 18 banchetti in tutta la Città per "misurare la distanza" tra quello che è e quello che dovrebbe, tra l’aspirazione e la realtà, tra il semplice vivere in una città con altra gente e la costruzione di una comunità.
Abbiamo proposto ai cittadini un breve questionario che ci aiuterà a valutare realmente (pur senza alcuna pretesa di scientificità) questa distanza.


Io sono andato, con altre persone, al mercato di Piazza Nizza e devo dire che la risposta è stata superiore alle attese, ottenendo la compilazione di oltre 30 questionari.

Se volete, è ancora possibile (per una decina di giorni) compilarli online.


A breve pubblicheremo i risultati e faremo un'iniziativa pubblica per commentarli. Per essere aggiornati su tutti i dettagli, seguiteci qui sulla pagina FB di "Accorciamo le Distanze".


MOVIDA 

Vi segnalo il seguente articolo uscito su Repubblica che parla delle sanzioni nei confronti di alcuni locali notturni di S. Salvario che non hanno rispettato l'ordinanza sugli orari, della scorsa estate.
Detto che si sta semplicemente implementando il sacrosanto principio in base al quale chi non rispetta le regole viene sanzionato (principio che dovrebbe essere alla base di ogni società ma che il Italia è visto quasi come un'eresia), apprezzo il fatto che, finalmente, si stiano portando avanti delle azioni concrete per garantire la legalità in quell'area sottoposta a fortissimo stress in determinati giorni ed in determinate fasce orarie.
Personalmente, spero che l'ordinanza venga rinnovata.
Sono invece dispiaciuto del fatto che importanti rappresentanti istituzionali del mio partito contestino questa semplice azione a garanzia della legalità.


Vi propongo ora, una serie di articoli circa importanti trasformazioni urbane che stanno interessando il nostro territorio.





FINALMENTE LA RIQUALIFICAZIONE DELLA CASERMA LA MARMORA 

In data 17/12/2015, il Consiglio dell’VIII Circoscrizione ha approvato un parere favorevole circa l’ACCORDO DI PROGRAMMA IN VARIANTE AL PRG, fra il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio e la Città di Torino, riguardante la valorizzazione di alcune Caserme situate nel territorio comunale, tra cui la Caserma “La Marmora” in via Asti, nel quartiere di Borgo Po. Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio Comunale, in data 12/01/2015.

Esso prevede la dismissione della caserma stessa, oggi in completo disuso, con riqualificazione degli edifici esistenti, su cui pesano vincoli stringenti di Soprintendenza, il cui utilizzo è previsto a residenza (60% min.) e servizi vari (40% max.), senza aumentare la volumetria ed ammettendo la realizzazione di un parcheggio interrato. Ciò che ha fatto propendere la Circoscrizione per il parere favorevole è stato il prevedere l’utilizzo di parte della struttura per attività di interesse pubblico, in particolare l’area ove è posta la lapide commemorativa (casermetta 5), quale monumento della Lotta di Liberazione, e l’area interna, da sistemare a verde attrezzato, una volta liberata dai fabbricati incoerenti; fondamentale la possibilità di impiego di parte della struttura a residenza collettiva universitaria.

Nello stilare il parere, si sono rilevate alcune criticità: il mancato coinvolgimento della Circoscrizione nella fase di elaborazione dell’accordo, se non in sede di conferenza dei servizi, e l’assenza di un vincolo indicante una percentuale minima delle aree da destinare ad attività di interesse pubblico, fatta eccezione per quelle sopranzi elencate.

Cionondimeno, si sono condivisi gli obiettivi dell’Accordo, relativi alla razionalizzazione della finanza pubblica ed al risanamento dei conti dello Stato e della Città. Preso atto dell’impossibilità, da parte delle istituzioni pubbliche, di poter svolgere tali operazioni di valorizzazione direttamente, dovendo necessariamente ricorrere alla dismissione e quindi ai privati, non si è potuto che valutare positivamente il recupero di un patrimonio pubblico di grande pregio, con la restituzione dello stesso alla fruizione della cittadinanza e la conservazione dell’impianto storico della caserma, essendosi ritenuta la variante al PRG molto più conservativa rispetto alla situazione attuale.
Il parere auspica la preminenza dell’interesse pubblico, con un incremento degli spazi verdi nel cortile centrale ed il coinvolgimento di giovani architetti nell’ottica di una progettazione innovativa e partecipata, oltre ad un forte protagonismo della Circoscrizione in sede di elaborazione dello Strumento Urbanistico Esecutivo, che permetterà di entrare in modo più puntuale nei dettagli, in particolare sulla destinazione finale degli spazi; su quest’ultimo punto, in sede di commissione, l‘Assessore all’Urbanistica è apparso ricettivo.



Riccardo Tassone (Capogruppo PD, Circ. VIII)


VARIANTE AL PRG PER IL RECUPERO DELL’AREA “SCALO VALLINO”

 


In data 28/01/2015, il Consiglio dell’VIII Circoscrizione ha approvato all’unanimità (21 voti favorevoli su 21 presenti), un parere, proposto dal coord. di II Commissione Marco Addonisio, avente per oggetto “Programma di Rigenerazione Urbana, Sociale e Architettonica (…) Area Scalo Vallino e Piazza Nizza”.

Si tratta di una variante al Piano Regolatore, che fa seguito all’imminente apertura del cantiere per l’ampliamento del Centro di Biotecnologie Molecolari, locato proprio all’interno dell’area dell’ex Scalo Merci Vallino, che si estende fra il cavalcavia di corso Sommelier, la linea ferroviarie, via Lugaro, Via Argentero Piazza Nizza e Via Nizza. Esso ha, da decenni, perso l’originaria destinazione a scalo merci ferroviario, ma, attualmente, è ancora di proprietà di Ferrovie dello Stato, seppure in via di dismissione. L’idea è di cogliere l’occasione della costruzione della nuova sede universitaria per procedere ad una riqualificazione organica dell’intera area.   
La variante, illustrata e discussa in sede di II Commissione, in data 15 e 22 gennaio 2015, prospetta una possibile trasformazione molto significativa per la zona, che consentirà alla Città di usufruire di una porzione di territorio molto vasta ed attualmente inaccessibile ed, in generale, comporterà un forte beneficio per tutto il quartiere di S. Salvario. Il combinato disposto dell’estensione della sede di Biotecnologie, la recente riapertura del mercato di Piazza Nizza (e la precedente apertura della stazione della Metropolitana) e la riqualificazione dell’area dello Scalo Vallino, avrà l’effetto di trasformare, in pochi anni, radicalmente, il volto di quel tratto di quartiere, in un modo valutato positivamente dalla Circoscrizione ed in misura ancora maggiore qualora si concretizzare il progetto di realizzare la Biblioteca Civica presso Torino Esposizioni, valorizzando l’asse di Corso Raffaello che farà da collegamento tra le due aree trasformate.

Principalmente, la destinazione prevista per l’area (che consta di diversi “ambiti”) è ZUT (Zona Urbana di Trasformazione), che presuppone l’insediamento di residenze, attività commerciali e di servizio, con percentuali di SLP fissate. Si prevede una nuova viabilità che unirà Via Bidone con Via Argentero e con sbocco su Piazza Nizza (quale accesso al Centro di Biotecnologie), uno spazio pubblico (piazza) in corrispondenza di Via Bidone ed il mantenimento di quattro edifici prospicienti su via e Piazza Nizza, tutelati dalla Soprintendenza. Ovviamente rimarranno i condomini presenti nell’area ed il Ferrotel.

Nel parere, la Circoscrizione ha espresso apprezzamento per il vincolo di realizzare un percorso ciclopedonale che costeggi la ferrovia ed ha auspicato fortemente la realizzazione di una passerella che connetta via Lugaro con Via Agostino da Montefeltro.

Si è, tuttavia, dovuto segnalare come sia mancato un coinvolgimento della Circoscrizione nelle precedenti fasi progettuali, sia per quanto concerne l’elaborazione della variante che per la compilazione dell’accordo di programma con l’Università.

La principale preoccupazione della Circoscrizione, che ha già vissuto una vicenda negativa relativa all’area EX-ISVOR, consiste nell'evitare una edificazione troppo intensiva che possa portare all’innalzamento di una cortina di edifici tale da "murare" completamente lo spazio fra Via Nizza e la linea ferroviaria. Di conseguenza si è suggerito l'abbassamento dell'Indice Territoriale Massimo (se tecnicamente possibile) ad un valore pari a 0,6 (attualmente è previsto a 0,7) e che si vincoli l’altezza dei nuovi edifici che verranno costruiti ad un massimo di 7 piani.

La Circoscrizione ha auspicato, inoltre, la massimizzazione della superficie dedicata ad aree verdi (possibilmente in piena terra) e dei servizi di interesse generale, in particolare la realizzazione di un’area sportiva dedicata al calcio, di cui il quartiere è sprovvisto. Inoltre, vista la presenza della sede della Facoltà di Biotecnologie all’interno dell’area, nonché la vicinanza di svariate altre sedi universitarie, si è proposto che si realizzi, nell'ambito, una Residenza Universitaria. Si è inoltre richiesto che, possibilmente, le aree verdi non siano limitrofe al bordo della ferrovia, circostanza che potrebbe tradurle in attrattori di degrado.

Si è auspicata l’effettiva attuazione all'analisi preventiva dei flussi di traffico relativi ai nuovi insediamenti, già indicata nella variante, e si è ritenuto opportuno il non insediamento di centri commerciali che avrebbero l’effetto di danneggiare l’adiacente mercato di Piazza Nizza, nonché che sia revocato definitivamente ​il bando per il parcheggio pertinenziale su piazza Nizza lato Ovest, mentre si è ipotizzato di lasciare a disposizione l’area interna dello scalo, come parcheggio pubblico, fino all’inizio dei lavori.

Infine, si è richiesto che la Circoscrizione sia coinvolta attivamente nelle successive fasi che porteranno alla trasformazione dell'area, e che sia informata puntualmente circa i processi di bonifica in corso.

In conclusione, al netto delle prescrizioni elencate, il parere proposto è stato favorevole.

Riccardo Tassone (Capogruppo PD, circ. VIII)



RUOTA PANORAMICA AL VALENTINO: TROPPE DOMANDE RIMANGONO SENZA RISPOSTA


Lo scorso 4 febbraio, il Consiglio dell’VIII Circoscrizione ha approvato, all’unanimità, una “interrogazione ai sensi dell’art. 45 del Regolamento del Decentramento” (una formula che impone agli interpellati di rispondere entro 30 giorni), elaborata dal sottoscritto, rivolta agli assessorati competenti, concernente una serie di problematiche relative all’installazione della Ruota Panoramica nell’area del Parco del Valentino, che sembra imminente (organi di stampa ipotizzano che l’inaugurazione avrà luogo a fine marzo). La suddetta ruota dovrebbe venire installata, a carico di privati, nell’area del Parco del Valentino, precisamente tra Viale Matteo Maria Boiardo, Viale Medaglie D’Oro, Torino Esposizione ed il Giardino Roccioso.

Tale ipotesi rimbalza sui mezzi di informazione da oltre due anni e mezzo e la Circoscrizione non si è mai detta pregiudizialmente ostile alla possibilità di installare la suddetta ruota, affermando l’interesse a prendere in considerazione l’intervento come attrazione turistica, ponendo, però, come condizione, la presentazione di un progetto organico all’inserimento sul territorio che tenesse conto degli aspetti paesaggistici, ambientali, di mobilità e di sviluppo turistico.

In particolare, ha sottolineato la necessità di garantire il rispetto dei valori paesaggistici dell’area connotata dal parco ottocentesco, dalle sponde verdi del Po, dalla collina retrostante e dal tessuto urbano consolidato, chiedendo, in particolare
·       Di considerare il forte impatto antropico cui è attualmente sottoposto il Parco del Valentino.
·     Di limitare l’accesso veicolare ed il parcheggio su tutta l’area del Parco del Valentino, concentrando il traffico in direzione del padiglione interrato (V Padiglione) da potenziare come parcheggio pubblico in modo da liberare ad esclusivo uso pedonale le aree circostanti (richiesta, peraltro, annosa della Circoscrizione e ribadita, più volte, tramite svariati atti).
·       Di valorizzare e riqualificare gli spazi verdi.
·       Di prendere in considerazione la possibilità di creare, con il contributo dell’investitore, dei collegamenti pubblici (bus, trenino, star, ecc..) fra i parcheggi esistenti nelle zone limitrofe e la Ruota, al fine di scoraggiare l’uso dei veicoli privati.
·       Di provvedere all’installazione di un punto di servizi turistici e di accoglienza.
·       Di porre una particolare attenzione ai problemi connessi alla pulizia ed alla sicurezza della zona in generale e del Parco del Valentino in particolare.
·       Di coinvolgere la Circoscrizione in ogni passaggio progettuale.

In data 22/05/2013, il consiglio ebbe ad approvare un parere sfavorevole sulla localizzazione proposta, ritenendola troppo angusta, scollegata dal contesto e potenzialmente impattante in modo pesante sull’area del parco del Valentino e del Giardino Roccioso,  già sottoposto ad una forte antropizzazione, nonché potenzialmente lesiva del significato e della immagine artistica del monumento equestre dedicato ad Amedeo di Savoia Duca d’Aosta. Ciò che ha fatto propendere per il parere sfavorevole è stata proprio la mancanza di un progetto organico che permettesse anche di valutarne il reale impatto sull’area.

In data 19/01/2015,  è giunto, senza alcun commento, all’ufficio protocollo della Circoscrizione, un progetto per la Ruota Panoramica, da localizzare nel sito circa il quale la Circoscrizione ebbe ad esprimersi sfavorevolmente.
In base a tale progetto, si prospetta l’installazione della suddetta ruota, che andrebbe ad occupare un area di base di cica 24,5 m x 31,5 m ed avrebbe un’altezza di 43,70 m (inferiore ai 60 m inizialmente prospettati), una capacità di 288 passeggeri e sarebbe separata dalla viabilità veicolare mediante dissuasori in xilotaura.

Alla luce di ciò, dovrebbe essere evidente come questa intera vicenda risulti problematica, sia da un punto di vista di metodo che di merito. L’opera rischierà di impattare molto negativamente sul parco e sull’area circostante già sottoposta ad un grave stress, dovuto alla presenza di molti locali di intrattenimento notturno. Anche l’impatto sulla viabilità sarebbe non trascurabile, a causa dell’inevitabile incremento del traffico dovuto all’aumento del flusso dei visitatori verso un’area già congestionata.

La sensazione che si ha è che manchi una visione organica, che l’intervento si configuri come una iniziativa velleitaria scollegata dal contesto, che si sottovaluti la gestione delle problematiche relative all’impatto che esso avrà sul territorio e, soprattutto, che manchi una visione complessiva per il parco, un progetto che lo rivisti e lo riqualifichi, cosa che la Circoscrizione chiede da tempo, e che preveda, in particolare, la rimozione delle auto dalla superficie del parco stesso.

Per ottenere le risposte alle suddette problematiche, che finora, non sono giunte, il gruppo PD ha deciso di procedere con la suddetta interrogazione, che potete leggere di seguito.

A titolo personale, mi concedo due considerazioni. Innanzi tutto, per quella che è la conformazione del Parco del Valentino, sotto il profilo, urbanistico, ambientale e di viabilità, riterrei difficilmente sostenibile la collocazione di una tale struttura in qualsiasi parte del parco. Per tanto, mi dichiaro contrario a questa soluzione.

In secondo luogo, credo si utile osservare come, proprio il contesto inappropriato abbia indotto la soprintendenza (giustamente) ad abbassare l’altezza della ruota da 60 a 40 m. Mi domando che cosa si riuscirà a scorgere, da quella quota, oltre che la cima degli alberi. La ruota Panoramica è diventata un Ruotino! Non sarebbe stato più sensato mantenere l’altezza originale, collocando la struttura, però, in un luogo più idoneo?


                                                                                                       

INTERROGAZIONE (AI SENSI DELL’ART. 45)
Oggetto: Problematiche relative all’installazione di una Ruota Panoramica nell’area del Parco del Valentino

                                                                                    PREMESSO CHE
-         L’ipotesi dell’installazione di una Ruota Panoramica, a carico di privati, nell’area del Parco del Valentino, rimbalza sui mezzi di informazione da oltre due anni e mezzo.
-      Il 6 settembre 2012, ebbe a svolgersi una II-V-IV Commissione circoscrizionale, avente come principale ordine del giorno “Progetto di installazione Ruota Panoramica”. In tale contesto, la localizzazione ipotizzata per la suddetta ruota era individuata nell’area di fronte all’Istituto Galileo Ferraris.
-         A tale commissione, in data 07/09/2012, ebbe a seguire una lettera del presidente (diffusa altresì nella forma di comunicato stampa a firma dei capigruppo di maggioranza) agli assessorati competenti, per comunicare l’esito della commissione e la posizione della Circoscrizione in merito.
-         In data 8/03/2013, la Direzione Centrale Cultura e Educazione ha richiesto un parere sulla nuova localizzazione individuata per la Ruota Panoramica, ossia l’area ricompresa tra Viale Matteo Maria Boiardo, Viale Medaglie D’Oro, Torino Esposizione e Parco Roccioso, senza presentare alcun progetto organico.
-         A seguito della II-V-IV Commissione circoscrizionale svoltasi il 09/05/2013, in data 22/05/2013, il Consiglio dell’VIII Circoscrizione ebbe ad approvare un parere sfavorevole circa tale localizzazione, motivato dall’impossibilità di verificare, attraverso un opportuno progetto, il reale impatto sulla zona dell’installazione di una Ruota Panoramica.
-         In data 19/01/2015,  è giunto, senza alcun commento, all’ufficio protocollo della Circoscrizione, un progetto per la Ruota Panoramica, da localizzare nel sito circa il quale la Circoscrizione ebbe ad esprimersi sfavorevolmente.
-         In base a tale progetto, si prospetta l’installazione della suddetta ruota, che andrebbe ad occupare un area di base di cica 24,5 m x 31,5 m ed avrebbe un’altezza di 43,70 m (inferiore ai 60 m inizialmente prospettati), una capacità di 288 passeggeri e sarebbe separata dalla viabilità veicolare mediante dissuasori in xilotaura.


                                                                                        CONSIDERATO CHE

La Circoscrizione, nel corso dell’iter succitato
-         Ha affermato l’interesse a prendere in considerazione l’intervento come attrazione turistica, ponendo come condizione la presentazione di un progetto organico all’inserimento sul territorio che tenesse conto degli aspetti paesaggistici, ambientali, di mobilità e di sviluppo turistico.
-         Ha espresso perplessità sulla localizzazione della stessa, ritenendola troppo angusta, scollegata dal contesto e potenzialmente impattante in modo pesante sull’area del parco del Valentino e del Giardino Roccioso,  già sottoposto ad una forte antropizzazione, nonché potenzialmente lesiva del significato e della immagine artistica del monumento equestre dedicato ad Amedeo di Savoia Duca d’Aosta. 
-         Ha sottolineato la necessità di garantire il rispetto dei valori paesaggistici dell’area connotata dal parco ottocentesco, dalle sponde verdi del Po, dalla collina retrostante e dal tessuto urbano consolidato, chiedendo, in particolare
·       Di considerare il forte impatto antropico cui è attualmente sottoposto il Parco del Valentino.
·       Di limitare l’accesso veicolare ed il parcheggio su tutta l’area del Parco del Valentino, concentrando il traffico in direzione del padiglione interrato (V Padiglione) da potenziare come parcheggio pubblico in modo da liberare ad esclusivo uso pedonale le aree circostanti (richiesta, peraltro, annosa della Circoscrizione e ribadita, più volte, tramite svariati atti).
·       Di valorizzare e riqualificare gli spazi verdi.
·       Di prendere in considerazione la possibilità di creare, con il contributo dell’investitore, dei collegamenti pubblici (bus, trenino, star, ecc..) fra i parcheggi esistenti nelle zone limitrofe e la Ruota, al fine di scoraggiare l’uso dei veicoli privati.
·       Di provvedere all’installazione di un punto di servizi turistici e di accoglienza.
·       Di porre una particolare attenzione ai problemi connessi alla pulizia ed alla sicurezza della zona in generale e del Parco del Valentino in particolare.
·       Di coinvolgere la Circoscrizione in ogni passaggio progettuale.


                                                                                         RITENUTO CHE
Non siano state fornite adeguate risposte alle questioni poste dalla Circoscrizione e che permangano notevoli profili di criticità per la localizzazione individuata per la Ruota Panoramica

                                                             IL CONSIGLIO DELL’VIII CIRCOSCRIZIONE
                                                                                       INTERROGA
GLI ASSESSORI AL TURISMO, ALLA VIABILITA’, ALL’URBANISTICA, ALL’AMBIENTE E VERDE PUBBLICO ED AGLI SPETTACOLI VIAGGIANTI, PER SAPERE 

-         Quali siano le tempistiche di installazione della suddetta Ruota Panoramica e per quanto tempo essa rimarrà localizzata nel sito individuato.
-         Se si intenda effettuare o siano già state effettuate delle valutazioni circa il potenziale impatto antropico delle funzionalità legate alla Ruota Panoramica sul Parco del Valentino, in particolare in termini di rispetto del verde, della pulizia e della sicurezza.
-         Se si intenda effettuare o siano già state effettuate delle valutazioni circa l’impatto dell’utilizzo della Ruota Panoramica, in termini di traffico e di parcheggio sull’area circostante e quali azioni siano state eventualmente ipotizzare per contrastare le relative criticità.
-         Quali sarebbero, con precisione, le modificazioni della viabilità dell’area.
-         Se, più in generale, si intenda inquadrare l’installazione della Ruota Panoramica nell’ambito di un progetto più vasto di riqualificazione del Parco del Valentino, in particolare se si intenda procedere alla rimozione del traffico e del parcheggio dalla superficie dello stesso, come chiede la Circoscrizione da tempo, e/o rafforzare il trasporto pubblico da e verso il sito individuato, anche per scongiurare l’uso di veicoli privati.
-         Se la Città  abbia previsto di utilizzare  il V padiglione  come parcheggio  pubblico permanente, almeno fino all'apertura  del cantiere che lo interesserà.
-         Se il progetto si interfacci, in qualsiasi modo, con la prospettata trasformazione dell’adiacente edificio di Torino Esposizione in Biblioteca Civica.
-         Quali siano, nel dettaglio, gli accordi che intercorreranno tra la Città di Torino ed il soggetto privato installatore, anche in termini economici (occupazione suolo pubblico, ecc.).
-         Se sia stata effettuata una valutazione circa quello che potrà essere il ritorno occupazionale sul territorio della Circoscrizione 8.
-         Quale sia il raggio visivo degli utenti della Ruota alla massima altezza e quanti utenti possano utilizzarla ogni ora.
-         Quale sia la potenza elettrica (espressa in W) assorbita dalla Ruota Panoramica in funzione a pieno regime (parametro utile per valutare l’impatto ambientale complessivo).
-         Se e come si intenda coinvolgere la Circoscrizione negli ulteriori passaggi progettuali.


Torino, 02/02/2015


Firmatari:
Riccardo Tassone (Capogruppo PD)





Infine, ecco il documento, elaborato dal sottoscritto, che riporta la posizione del gruppo PD sull'importante tema della riforma del Decentramento Amministrativo, attualmente in discussione.


DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO: IMPROROGABILE UNA RIFORMA CHE TUTELI RAPPRESENTATIVITA’ E PARTECIPAZIONE

Il seguente documento riassume la posizione del Gruppo PD della Circoscrizione VIII sul tema della Riforma del Decentramento, in linea con la posizione assunta dalla Direzione Provinciale del Partito Democratico, mediante odg approvato il 01/07/2014.
E’ sotto gli occhi di qualunque addetto ai lavori che il decentramento torinese non è più adeguato a rispondere alle necessità per cui è nato e che la sua ridefinizione risulta improrogabile anche come forma di “manutenzione della democrazia”.
Si ritiene, infatti, che il decentramento, così come è oggi concepito, non sarebbe più sostenibile, per un nuovo mandato quinquennale, a causa delle risorse finanziarie ridotte ormai all’osso e della scarsità di competenze, che rischierebbero di trasformare le attuali circoscrizioni in inutili fardelli che rappresenterebbero, unicamente, dei costi improduttivi.
La soppressione delle Province e la nascita delle Aree Metropolitane pongono il tema, politico prima che amministrativo, della riorganizzazione del Decentramento nella città capoluogo nella direzione delle Municipalità (percorso ormai intrapreso, ad esempio, a Milano), in un momento in cui la drastica contrazione delle risorse a disposizione dell’Ente, le mutate istanze di partecipazione da parte dei cittadini e di vicinanza delle istituzioni ai territori, la necessità di porre la governance dei servizi a livello più idoneo a renderli aderenti alle esigenze cui devono rispondere, obbligano ad una complessiva riorganizzazione della macchina comunale, che però, finora, non ha interessato le Circoscrizioni, se non in relazione ai pesanti tagli di risorse, umane e finanziarie.
Già all’interno delle “Linee programmatiche 2011 – 2016” per il Governo della Città di Torino”, approvate dal Consiglio Comunale il 13 luglio 2011, per quanto concerne il Decentramento, si parlava di “attuare una ridefinizione delle competenze, degli strumenti e delle risorse necessarie, e tenendo conto del quadro normativo nazionale, degli assetti istituzionali ed amministrativi delle attuali dieci Circoscrizioni”.
Tale riforma, però, non deve seguire una logica che si ritiene errata e che ha guidato ed ancora guida gran parte dell’azione politica odierna, secondo una visione che è unicamente quella della “spending review” e della “riduzione dei costi della politica” (come accaduto nel caso delle soppressione dei consigli provinciali eletti), andando ad incidere negativamente sulla rappresentatività, con logiche punitive nei confronti della politica “di base”. La partecipazione dei cittadini è tanto più incentivata quanto più essa si avvicina al momento decisionale o di programmazione reale.
Di conseguenza, come, peraltro, riportato nelle succitate “Linee Programmatiche”, in cui si sottolinea la necessità di intraprendere “un percorso davvero partecipato”, è essenziale che tale riforma venga realizzata coinvolgendo ed ascoltando, innanzitutto, chi il decentramento lo vive e lo anima quotidianamente: i presidenti ed i consiglieri circoscrizionali, soprattutto dal momento che essi stessi si sono fatti per primi promotori della necessità di autoriformare il sistema, con grande senso di responsabilità, in quanto consapevoli, di incorrere, inevitabilmente, in dei sacrifici. Si tratta di una disponibilità che non può che arricchire la discussione e contribuire al conseguimento di un risultato efficace e duraturo.
Per tanto, si auspica fortemente la conclusione del percorso di riforma, nella direzione auspicata dai presidenti.
Più dettagliatamente, si ritiene che la proposta uscita dalla Commissione Speciale Decentramento contenga molti spunti positivi, ma anche svariate criticità.
In particolare, si ritiene che
-        Il numero previsto degli organi decentrati è problematico. La cifra di 6 circoscrizioni, che comporterebbe una dimensione media di circa 150000 abitanti per ciascuna di esse, è assolutamente inappropriata per un ente decentrato, in termini di possibilità di partecipazione dei cittadini, di accessibilità ai servizi, di rappresentatività (rapporto fra elettori ed eletti) oltre ad essere disomogenea rispetto alla dimensione caratterizzante gli enti decentrati nelle altre principali città italiane (ad esclusione di Roma); Milano, ad esempio, sta andando in direzione opposta. Si ritiene, invece, di sostenere la proposta di riduzione ad 8 municipalità, con una logica di accorpamento e non di spacchettamento dei quartieri, preservando i confini storici e naturali.
-        Per quanto riguarda le competenze, si ritiene il lavoro della commissione soddisfacente, sebbene alcune di esse potrebbero essere problematiche da implementare a livello decentrato. Il punto essenziale, però, è fornire agli enti decentrati le risorse economiche ed umane (personale) per potere rendere operative tali competenze, altrimenti molte rischieranno di rimanere sulla carta come avviene attualmente.
-        Il nome dei nuovi organi decentrati dovrà essere “Municipalità” e non “Circoscrizioni”.
-        La figura dello speaker è problematica: non dà alcuna garanzia di terzietà e complica notevolmente i lavori del consiglio. Occorre la figura del Presidente del Consiglio eletto, separata da quella del Presidente della Giunta, che convochi e presieda il consiglio stesso, esattamente come accade in pressoché qualsiasi altra assemblea elettiva.
-        Non essendo previsto un compenso fisso, è poco sensata la riduzione del numero di coordinatori (che dovrebbero venire denominati “assessori”) da 6 a 4. Con l’incremento del territorio da amministrare, delle competenze e delle deleghe, rischierebbero di trovarsi in gravi difficoltà nello svolgere la loro funzione.
-        I pareri degli enti decentrati, almeno su alcune materie, dovrebbero essere vincolanti.

Il Gruppo del Partito Democratico della Circoscrizione VIII




A presto!


Riccardo Tassone