DEMOCRAZIA, LEGALITA', PROGRESSO

sabato 30 giugno 2012

APPROVATO ODG SU RACCOLTA DIFFERENZIATA E TERMOVALORIZZATORE DEL GERBIDO


Cari lettori,
lo scorso 28 giugno il Consiglio della Circoscrizione 8 ha discusso un O. d. G., di cui ero primo firmatario e che è stato sottoscritto, in tutto, da 9 consiglieri di maggioranza, che riguardava le politiche che, a nostro avviso, dovrebbero accompagnare la prossima entrata in funzione del Termovalorizzatore del Gerbido. In particolare, nel testo, si segnala la necessità che gli organi competenti implementino politiche mirate a migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata, onde far sì che la quantità di rifiuto conferita al Termovalorizzatore, che, evidentemente, dovrà rappresentarne unicamente la parte indifferenziabile, sia la minore possibile e della migliore qualità possibile.
A questo fine, si propone di indirizzare i fondi per le opere compensative, per migliorare la raccolta porta a porta, piuttosto che per altre opere, magari pure interessanti, ma, che possono essere giudicate meno utili.
L’O. d. G. fa seguito ad una articolo pubblicato qualche settimana fa sullo Spiffero  ad opera di Dennis Maseri ed altri (compreso il sottoscritto):  http://rcgtassone.blogspot.it/2012/06/il-termovalorizzatore-come-opportunita.html .
Di seguito, al fine di permettere la massima comprensione del documento, vi propongo integralmente il testo del discorso che ho tenuto in sede di illustrazione, quindi il testo dell’O. d. G. stesso, che è stato alla fine approvato con 22 presenti, 18 favorevoli, 3 astenuti ed 1 contrario.

Grazie sig. Presidente,
Il documento proposto è frutto di un elaborazione di un gruppo di giovani amministratori di Torino e provincia. È stato approvato all’unanimità  dal Consiglio della Circoscrizione 3 e verrà presentato in altre circoscrizioni ed in alcuni comuni della provincia.
Punto di partenza è la constatazione che, a breve (finalmente), entrerà in funzione il Termovalorizzatore del Gerbido, opera molto contestata, che, a prescindere dall’opinione che si ha su di esse, certamente avrà un impatto notevole sulla gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia. È quindi opportuno, nonostante la delicatezza dell’argomento, che se ne discuta!
La valutazione è che l’entrata in funzione dell’impianto dovrà essere accompagnata da tutte una serie di politiche, investimenti e campagne di sensibilizzazione.
Intanto, occorre puntualizzare che la provincia produce 1,1 t\a, il termovalorizzatore al massimo avrà una capacità di smaltimento massima di 450000 t\a, pari al 40%, in contrasto con la propaganda che afferma che l’entrata in funzione dell’impianto segnerà la fine della raccolta differenziata: purtroppo, rimarrà una gran quantità di rifiuto indifferenziato da smaltire.
Cionondimeno, è indubbio che impianti di questo tipo siano anche epicentro di interessi economici molto forti, è inutile girarci in torno,  è quindi essenziale vigilare affinché il funzionamento del Termovalorizzatore sia sempre orientato al bene comune e risponda a canoni di rispetto della salute dei cittadini. L’impianto può essere una soluzione necessaria, ma forse non ottimale, né definitiva: al momento è l’unica alternativa allo sversamento in discarica che, a mio avviso, è uno scempio ambientale ancora peggiore, ma occorre puntare all’obiettivo di ridurre il più possibile la quantità di rifiuto conferito al termovalorizzatore ed, in generale, di far tendere a zero la produzione di rifiuto indifferenziabile.
A questo  fine, occorre massimizzare la quantità di rifiuti riciclati e riciclabili e la loro qualità, dalla quale dipende la composizione dei fumi (che, ricordo, sono filtrati!) e quindi la salute dei cittadini.
Occorre, quindi, migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata e ciò si può  realizzare appunto attraverso una serie di politiche che accompagnino l’entrata in funzione del termovalorizzatore. Innanzi tutto è necessario ampliare la raccolta porta a porta, presente, al momento, solo in alcune aree. La provincia ha stanziato un fondo a questo fine, trasferito al comune il quale avrà la discrezionalità sull’area sulla quale intervenire; con questo documento, si chiede di dare priorità al quartiere di San Salvario. Al fine di finanziare la raccolta porta a porta, una strada potrebbe essere quella di impiegare a tal fine, le cosiddette opere di compensazione ambientali, piuttosto che su altri progetti, di ben più ampio respiro, magri interessanti, ma che potrebbero essere giudicati meno utili.
Infine, accanto a tutto ciò, è necessario portare avanti politiche e campagne di sensibilizzazione mirate alla riduzione degli imballaggi e alla preferenza per prodotti sfusi e facilmente riciclabili e riutilizzabili.
In questa fase, quindi, il Termovalorizzatore è da considerare un’opera necessaria, ma, anche come tutela dell’interesse pubblico su quello privato, deve essere una tappa intermedia in un percorso di diminuzione della produzione di rifiuti in generale e indifferenziabili in particolare. Anche al fine di scongiurare la costruzione di un secondo impianto che sarebbe, quello sì, una vera iattura.
Grazie.


                                                                           

ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO: Sviluppo della raccolta porta a porta e della cultura ambientale in vista della messa in funzione del Termovalorizzatore del Gerbido.


                                                                       CONSIDERATO CHE

-         Il territorio della Provincia di Torino produce 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno ed il termovalorizzatore, avendo una capacità massima di 450.000 tonnellate all’anno, riuscirà a smaltire solo il 40% dei rifiuti prodotti.
-         La raccolta porta a porta, che ha reso Torino la terza città d’Italia (tra quelle con più di 100.000 abitanti) per differenziazione dei rifiuti, è già attiva solo in parte del territorio circoscrizionale.
-         Che molti cittadini, anche residenti in territori con raccolta porta a porta, non eseguono una corretta differenziazione dei rifiuti.


                                                       IL CONSIGLIO DELL’VIII CIRCOSCRIZIONE
                                                                                      RITIENE

-         Che la tutela della salute dei cittadini dell’VIII Circoscrizione e della città tutta debba rappresentare una priorità dell’Amministrazione Comunale.
-         Che l'obiettivo dell’incremento del riciclo e della riduzione della quantità dei rifiuti indifferenziabili non possa prescindere da politiche volte al riuso dei prodotti, alla riduzione degli imballaggi e alla vendita di prodotti sfusi.
-         Che la realizzazione del termovalorizzatore non possa e non debba far venir meno la necessaria tensione degli attori istituzionali coinvolti verso un progressivo incremento della raccolta differenziata.
-         Che questo processo richieda un lungo percorso di investimenti economici e culturali, tali per cui, nel frattempo, resta necessario che la nostra Provincia si  doti di questa infrastruttura.


                                                                                     IMPEGNA
                                       Gli Assessori all'Ambiente della Città di Torino e della Provincia di Torino

-         A potenziare la raccolta differenziata, garantendo la massima copertura del territorio circoscrizionale e a stanziare i fondi necessari per l’incremento della raccolta porta a porta nel territorio della Circoscrizione VIII ed in tutto il territorio cittadino.
-         A destinare a questo scopo i fondi delle c. d. “opere di compensazione”, ritenendo prioritaria, anche per la valorizzazione degli immobili dei nostri quartieri, la crescita della raccolta differenziata porta a porta rispetto alla realizzazione di altre, più costose, opere.
-         A prevedere l’installazione di centrali di monitoraggio della qualità dell’aria ed a rendere accessibili in tempo reale i dati dei relativi rilevamenti.
-         Ad attivare nel territorio della Circoscrizione VIII progetti volti sia ad informare la cittadinanza sia ad incentivare comportamenti virtuosi attraverso specifici laboratori scolastici sul riuso e sulla riduzione degli imballaggi, specifiche iniziative di sostegno dei punti di distribuzione e vendita di prodotti sfusi o comunque con imballaggi ridotti e di facile riciclo/riuso.



Primo firmatario: Riccardo Tassone (vicecapogruppo Partito Democratico)
Seconda Firmataria: Daniela Pautasso (gruppo Partito Democratico)

Altri firmatari:
Manuela Riente (coordinatrice Sottocommissione Sport, gruppo Partito Democratico)
Ivano Corriero (gruppo Partito Democratico)
Paola Parmentola (coordinatrice V Commissione, gruppo Partito Democratico)
Andrea Demasi (coordinatore III Commissione, gruppo Partito Democratico)
Giovanni Bresciani (coordinatore IV Commissione, gruppo Moderati)
Mattia Cogato Baraldo (coordinatore I Commissione, gruppo Partito Democratico)
Mario Bovero (capogruppo Moderati)







Torino, 20 giugno 2012       


R. C. G. Tassone                                                                                                                                                  

giovedì 21 giugno 2012

Il Termovalorizzatore come opportunità!

Cari lettori,
vi propongo il seguente articolo, uscito martedì 19 giugno sullo Spiffero, scritto da Dennis Maseri, col mio contributo e firmato da un nutrito gruppo di amministratori della Provincia di Torino. A seguito di ciò, ho presentato un un O. d. G. in consiglio, che verrà discusso nel corso della prossima sessione utile e che traduce, in impegni concreti (per quanto lo posso essere le sollecitazioni provenienti dagli O. d. G. circoscrizionali), i contenuti dell'articolo.

Il territorio della Provincia di Torino produce, in media, 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno ed il termovalorizzatore che prossimamente entrerà in funzione, avendo una capacità massima a regime di 450.000 tonnellate all’anno, ne riuscirà a smaltire solamente il 40%. Inoltre, è stato chiaramente spiegato che il corretto funzionamento dell’impianto dipenderà in modo diretto dalla qualità dei rifiuti che verranno ad esso conferiti, il che, a sua volta, dipenderà dalla qualità della raccolta differenziata sul territorio interessato.

Torino su questo tema è sicuramente all’avanguardia, basti pensare che la raccolta porta a porta ha reso la nostra città la terza in Italia (tra quelle con più di 100.000 abitanti) per differenziazione dei rifiuti, ma, purtroppo, questa è ancora diffusa solamente in alcuni quartieri e anche in questi casi molti cittadini manifestano una certa difficoltà ad effettuare una corretta differenziazione dei rifiuti. Questa situazione ci ha portato a pensare che la realizzazione del termovalorizzatore possa costituire un’importantissima risorsa per il nostro territorio, in quanto offrirebbe l’opportunità di investire in modo rapido e deciso su una raccolta differenziata sempre più estesa e capillare. Ciò, da un lato, contribuirebbe a rassicurare la cittadinanza sulla tipologia di rifiuto bruciato nell’impianto e di conseguenza sulla qualità dei fumi prodotti, dall’altra ci offrirebbe un’opportunità unica per promuovere comportamenti ecosostenibili atti, fra l’altro, anche a scongiurare la realizzazione di un eventuale secondo impianto di termovalorizzazione.

Occorre, infatti, contrastare la propaganda del movimento “No-Inceneritore”, secondo il quale, l’entrata in funzione del termovalorizzatore segnerà un disimpegno nei confronti della raccolta differenziata. A tale fine, si potrebbero utilizzare, in modo massimamente trasparente, le somme destinate alla città per la realizzazione delle opere di compensazione ambientale, che ammontano a circa 6 milioni e 500 mila euro. Una cifra ingente, soprattutto in questo periodo, che è stata, per il momento, destinata ad altri svariati e sicuramente nobili progetti, dalla costruzione di nuove piste ciclabili, alla realizzazione del Parco Tematico Ambientale in Circoscrizione 2. In quest’ottica va inquadrato l’ordine del Ggorno già approvato in Circoscrizione 3 che presto verrà presentato da esponenti delle maggioranze di centrosinistra nelle Circoscrizioni 2, 4, 8, 9, nei comuni di Grugliasco, Collegno, Rivoli e odg analoghi verranno presentati in altri Comuni della Provincia di Torino.

Dennis Maseri, Coordinatore IV Commissione Circoscrizione 2
Michele Mastrogiacomo, Capogruppo PD Circoscrizione 2

Daniele Valle, Presidente Circoscrizione 3
Matteo Cavallone, Capogruppo PD Comune di Collegno, Segretario Provinciale dei Giovani Democratici

Riccardo Tassone Vicecapogruppo PD presso Circoscrizione 8, Tesoriere Provinciale dei Giovani Democratici


Mattia Maggiora, Coordinatore I Commissione Circoscrizione 3
Francesco Daniele, Coordinatore Commissione Sport e Giovani Circoscrizione 3, Vicesegretario Provinciale dei Giovani Democratici
Lorenzo Pulie Repetto, Consigliere PD Circoscrizione 4, Segretario Cittadino dei Giovani Democratici
Paolo Cugini, Consigliere PD Comune di Rivalba
Emanuele Gaito, Consigliere PD Comune di Grugliasco
Marco Tilelli, Consigliere PD Comune di Rivoli
Francesca Bonomo, Consigliere PD Comune di Barbania

giovedì 14 giugno 2012

Nuovo incarico assunto: Presidente della Commissione sul Decentramento!!!



RIFORMA DEL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO: UNA NECESSITA’ IMPROROGABILE

La Circoscrizione 8 ha istituito una apposita commissione per fare una proposta in merito.

Convinzione comune di chi si impegna quotidianamente nell’attività circoscrizionale è che il funzionamento dell’attuale assetto del decentramento amministrativo sia alquanto deficitario. E’ diffusa la frustrazione per la difficoltà che un ente di prossimità, il quale deve mantenere un rapporto diretto coi cittadini, incorre nel riuscire effettivamente e rispondere alle richieste e alle istanze che gli stessi cittadini portano avanti. Questo accade, invero, per molte ragioni, anche politiche, ma principalmente per limiti di tipo normativo e finanziario rispetto a quelle che sono le competenze effettive dell’ente decentrato e le limitazioni di risorse disponibili per potere effettuare interventi concreti. Troppe volte accade che, quando un cittadino si presenta da un consigliere per chiedergli di risolvere un problema, questi è costretti a rispondergli “non abbiamo le competenze per farlo”, oppure “non ci sono fondi per farlo”. Manca, attualmente, per gli amministratori circoscrizionali, una connessione diretta con gli organi che effettivamente possono agire, il che rende assai difficoltoso, per l’istituzione, riuscire a dare risposte ai cittadini e agli elettori. Ciò rischia di aumentare il solco (ahimè, ormai quasi un burrone) fra i cittadini e la politica.
E’ necessario mettere i rappresentati istituzionali nella condizione di dare queste risposte. In una città delle  dimensioni di Torino, l’ente decentrato è l’unica antenna di collegamento tra cittadini e amministrazione, purché sia in grado di funzionare.
In effetti, oggi assistiamo ad una forte tendenza all’accentramento amministrativo (anche a causa di una certa spinta demagogica e antipolitica), con l’indebolimento degli enti periferici (abolizione provincie, tagli agli enti locali, limitazione della loro autonomia, ecc.), la riduzione conseguente degli spazi di democrazia e la menomazione della rappresentatività. In questo contesto, non trovo sorprendente che qualcuno possa immaginare una destrutturazione delle circoscrizioni, il che, per le ragioni esposte, sarebbe un disastro in termini di partecipazione dei cittadini e di selezione della classe politica (in una città metropolitana, le circoscrizioni sono l’unica sede in cui si può formare la nuova classe dirigente)!
La Circoscrizione 8 ha ritenuto fondamentale dare un segnale di inversione di tendenza, ed ha deciso di istituire una Commessione Speciale (che si è insediata ieri e non da luogo ad alcun tipo di retribuzione), di cui ho l’onore di essere stato eletto presidente, il cui fine è di fare una proposta all’amministrazione centrale di una seria riforma del decentramento amministrativo. Il tentativo è già stato fatto più volte in passato, in particolare, nell’ultimo mandato con la cosiddetta Bozza Levi, ma è sempre abortito, principalmente per mancanza di volontà politica. Si è ritenuto che fosse fondamentale fare un nuovo tentativo, che, questa volta, partisse dal “basso”, anziché dall’"alto”.
Le linee di azione sulle quali si muoverà la commissione sono le seguenti, in ordine di priorità
-   Ridefinizione delle competenze dell’amministrazione centrale e decentrata, utilizzando come linea guida la rimozione di quelle sovrapposizioni di competenze che rendono più farraginoso l’iter amministrativo.
-    Revisione del meccanismo di gestione delle risorse umane ed economiche, con la costituzione di un bilancio proprio dell’ente decentrato e l’introduzione di forme di autosostenibilità finanziaria.
-   Revisione della struttura istituzionale, che dovrebbe prevedere uno status giuridico autonomo per l’ente decentrato, l’evidenza esterna della giunta e la sostanziale separazione tra consiglio e giunta.
Il tutto con un’ottica che tenga in considerazione il possibile sviluppo della “Città Metropolitana”.
E’ importante segnalare, che, nel corso dell’ultimo Consiglio, l’Assessore Passoni ha illustrato il Bilancio Previsionale 2012, garantendo che di decentramento, a livello centrale, si incomincerà a parlare molto presto.
Al termine dei propri lavori, la Commissione presenterà il risultato delle sua attività al Consiglio, il quale approverà un documento che incaricherà il Presidente a portare la nostra proposta all’Assessore al Decentramento.
Speriamo che sia la volta buona!


Riccardo Tassone

PRIMARIE PER I PARLAMENTARI, SCELTA INDEROGABILE





Cari lettori,
lo scorso sabato 9 giugno, l'Assemblea Provinciale dei Giovani Democratici di Torino ha approvato, all'unanimità, un documento (che ho contribuito a scrivere e che riprende quello che il Circolo dei Giovani Democratici di Torino aveva approvato lo scorso autunno), proposto dal segretario Matteo Cavallone, che chiede al Partito Democratico di implementare le primarie per la scelta dei Parlamentari alle prossime elezioni politiche.


Di seguito, il testo:


È convinzione comune che la legge elettorale attualmente in vigore, non a caso soprannominata il “Porcellum”, sia deleteria per l’impatto che comporta sulla qualità della vita democratica del nostro paese. Il meccanismo del “premio di maggioranza” è strutturato in modo tale da costringere le forze politiche, pena la sconfitta, ad alleanze elettorali coatte, talvolta innaturali e porta come conseguenza la distorsione dei reali pesi elettorali, consentendo ad uno schieramento di esprimere il governo senza una reale maggioranza nel paese. Inoltre, la suddetta legge, a causa del meccanismo delle “liste bloccate”, non consente ai cittadini di selezionare i propri rappresentati in Parlamento, consegnando, di fatto, tale facoltà alle segreterie di partito e a trattative fra correnti, il che compromette la rappresentatività dei parlamentari, in relazione ai loro elettori e ai loro territori di provenienza.

Per contrastare tali criticità, sarebbe opportuno che le forze politiche prendessero l’iniziativa di modificare la legge elettorale in vigore, implementando un sistema che garantisca una maggiore rappresentatività, tramite la reintroduzione delle preferenze oppure adottando soluzioni equivalenti, quali, ad esempio i collegi uninominali di coalizione. Purtroppo sia la volontà politica delle forze presenti in Parlamento, sia i tempi di approvazione di una nuova legge potrebbero non essere compatibili con le scadenze elettorali. Ma, in considerazione del clima di manifesta ostilità verso la politica in generale ed i partiti in particolare, presentarsi alle prossime elezioni con l’attuale regime elettorale, senza almeno mettere in campo qualche correttivo che aumenti la democraticità della composizione delle liste, rischia di essere disastroso per il nostro partito.

Di conseguenza, noi, Giovani Democratici della Provincia di Torino, considerano prioritaria la modifica della legge elettorale in modo tale da restituire ai cittadini la scelta dei propri rappresentanti, nel caso non fosse possibile riteniamo imperativo che il Partito Democratico si attivi per correggere le distorsioni dell’attuale regime elettorale, proponendo strumenti alternativi di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica del paese. Ci riferiamo, in particolare, all’introduzione delle Primarie, aperte a tutti gli elettori del Partito Democratico, per la selezione dei parlamentari.

In considerazione di tutto ciò, noi, Giovani Democratici della Provincia di Torino, chiediamo al Partito Democratico provinciale di Torino, sia nel caso in cui la situazione politica precipiti verso elezioni anticipate, sia nel caso in cui le consultazioni si svolgano regolarmente a fine legislatura, di avviare un percorso che porti alla pianificazione di elezioni primarie per la scelta dei parlamentari all’interno della nostra circoscrizione elettorale della Camera dei Deputati (Piemonte 1) e di sollecitare le altre federazioni provinciali piemontesi e i corrispettivi organi regionali, affinché intraprendano iniziative analoghe nella seconda circoscrizione Elettorale della Camera (Piemonte 2) e nel collegio senatoriale piemontese (Piemonte).

Di seguito si procederà ad elencare alcune nostre iniziali proposte finalizzate alla costruzione di un percorso, che sia il più democratico possibile, per l’organizzazione di primarie sul territorio:

  • Le primarie non dovranno avere la fisionomia di una gara tra candidati, impostate mediante la raccolta del massimo numero di preferenze possibile, su tutto il territorio del collegio elettorale (Piemonte 1 per la Camera dei Deputati e Piemonte per il Senato della Repubblica), bensì dovranno essere plasmate sulla base di collegi territoriali più ristretti, modellati sui collegi uninominali afferenti alla legge elettorale in vigore dal 1993 fino al 2006 (il cosiddetto “Mattarellum”). 
  • Tali collegi non dovranno riprodurre esattamente quelli del “Mattarellum”, ma dovranno venire accorpati a due a due, onde dimezzare il loro numero e raddoppiare, in tal modo, la quantità di abitanti che insisteranno su ciascun collegio.
  • In ogni collegio delle primarie si esprimeranno  3 preferenze per il deputato/la deputata di cui almeno una di genere (2 uomini e 1 donna o 2 donne e 1 uomo) e 3 preferenze per il senatore/la senatrice di cui almeno una di genere. Verranno candidati unicamente il primo eletto tra gli uomini e la prima eletta tra le donne.
  • Il criterio per la determinazione dell’ordine con cui i candidati deputati/senatori verranno inseriti all’interno della lista bloccata sarà basato sull’affluenza alle primarie (in termini di voti assoluti) nel singolo collegio, pesato con la percentuale dei voti ottenuti dal PD alle elezioni politiche del 2008 nel collegio in questione.
Il meccanismo è il seguente: si moltiplicano il numero dei voti assoluti assegnati in quel collegio alle primarie e si moltiplica per la percentuale di voti presi nel collegio in questione dal PD alle politiche 2008, il numero risultante è il valore che darà l’ordine di candidatura nella lista.  
  • Il ruolo di capolista verrà assegnato dalla direzione politica del livello del partito competente (provinciale per la Camera dei Deputati in Piemonte1 e regionale per il Senato della Repubblica) su proposta della segreteria del livello corrispondente.
  • Il requisito per potersi candidare all’interno di un collegio consisterà nella raccolta di un numero di firme dei cittadini residenti all’interno del collegio, pari ad almeno 1000 unità o ALTERNATIVAMENTE alla raccolta firme dei tesserati al partito democratico in quel collegio pari ad almeno 150 provenienti da almeno 2 circoli del PD per la Camera dei Deputati. Le soglie per candidarsi come Senatore saranno 2000 firme da parte dei cittadini residenti in quel collegio o ALTERNATIVAMENTE a 300 tesserati iscritti nei circoli di quel collegio.  
  • I candidati per partecipare alle primarie avranno l’obbligo di essere residenti sul territorio del collegio.
  • I candidati per partecipare alle primarie avranno l’obbligo di essere residenti sul territorio del collegio e dovranno rispettare i requisiti previsti dal primo comma dell'articolo 58 "Cause ostative alla candidatura" del "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000
  • Inoltre si invita il PD a richiedere ai candidati un resoconto delle spese affrontate in campagna elettorale e a mettere un tetto alla possibilità dei candidati di spendere durante quest’ultima.

I Giovani Democratici della Provincia di Torino 


Matteo Cavallone Il Segretario 


La notizia è stata ripresa dalla Stampa del 10 giugno (nell'articolo compare il nome del sottoscritto):


Se siete interessati ad ascoltare qualche mia ulteriore considerazione in merito, vi invito a visualizzare la seguente pagina dei GD Provincia di Torino, dove sono presenti alcuni video, tra cui uno in cui compaio io.



R. C. G. Tassone

venerdì 1 giugno 2012

Raccolta di Firme: Il SEMAFORO TORNERA'!!!

Cari lettori,
recentemente è stata realizzata una petizione, proposta da alcuni Cittadini di San Salvario e da me consegnata in Circoscrizione, che richiedeva il ripristino della lanterna semaforica insistente presso l'incrocio all'estremità sud di Piazza Nizza, con via Donizetti e Via Argentero. I proponenti hanno evidenziato come, a seguito della rimozione del suddetto semaforo, causata dall'avanzamento dei lavori di riqualificazione della piazza, l'incrocio in questione sia divenuto assai pericoloso, per quanto concerne l'attraversamento pedonale.

Il Presidente Levi ed il Coordinatore alla II Commissione Addonisio si sono immediatamente attivati per rispondere all'istanza dei cittadini ed hanno appurato che l'incrocio ritornerà ad essere semaforizzato, subito dopo la conclusione dei lavori. Si sono quindi premurati di comunicare immediatamente la notizia ai proponenti e alla cittadinanza.

Ciò dimostra come le istituzioni si impegnino quotidianamente per dare risposte alle necessità dei cittadini.












R. C. G. Tassone