DEMOCRAZIA, LEGALITA', PROGRESSO

giovedì 14 giugno 2012

PRIMARIE PER I PARLAMENTARI, SCELTA INDEROGABILE





Cari lettori,
lo scorso sabato 9 giugno, l'Assemblea Provinciale dei Giovani Democratici di Torino ha approvato, all'unanimità, un documento (che ho contribuito a scrivere e che riprende quello che il Circolo dei Giovani Democratici di Torino aveva approvato lo scorso autunno), proposto dal segretario Matteo Cavallone, che chiede al Partito Democratico di implementare le primarie per la scelta dei Parlamentari alle prossime elezioni politiche.


Di seguito, il testo:


È convinzione comune che la legge elettorale attualmente in vigore, non a caso soprannominata il “Porcellum”, sia deleteria per l’impatto che comporta sulla qualità della vita democratica del nostro paese. Il meccanismo del “premio di maggioranza” è strutturato in modo tale da costringere le forze politiche, pena la sconfitta, ad alleanze elettorali coatte, talvolta innaturali e porta come conseguenza la distorsione dei reali pesi elettorali, consentendo ad uno schieramento di esprimere il governo senza una reale maggioranza nel paese. Inoltre, la suddetta legge, a causa del meccanismo delle “liste bloccate”, non consente ai cittadini di selezionare i propri rappresentati in Parlamento, consegnando, di fatto, tale facoltà alle segreterie di partito e a trattative fra correnti, il che compromette la rappresentatività dei parlamentari, in relazione ai loro elettori e ai loro territori di provenienza.

Per contrastare tali criticità, sarebbe opportuno che le forze politiche prendessero l’iniziativa di modificare la legge elettorale in vigore, implementando un sistema che garantisca una maggiore rappresentatività, tramite la reintroduzione delle preferenze oppure adottando soluzioni equivalenti, quali, ad esempio i collegi uninominali di coalizione. Purtroppo sia la volontà politica delle forze presenti in Parlamento, sia i tempi di approvazione di una nuova legge potrebbero non essere compatibili con le scadenze elettorali. Ma, in considerazione del clima di manifesta ostilità verso la politica in generale ed i partiti in particolare, presentarsi alle prossime elezioni con l’attuale regime elettorale, senza almeno mettere in campo qualche correttivo che aumenti la democraticità della composizione delle liste, rischia di essere disastroso per il nostro partito.

Di conseguenza, noi, Giovani Democratici della Provincia di Torino, considerano prioritaria la modifica della legge elettorale in modo tale da restituire ai cittadini la scelta dei propri rappresentanti, nel caso non fosse possibile riteniamo imperativo che il Partito Democratico si attivi per correggere le distorsioni dell’attuale regime elettorale, proponendo strumenti alternativi di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica del paese. Ci riferiamo, in particolare, all’introduzione delle Primarie, aperte a tutti gli elettori del Partito Democratico, per la selezione dei parlamentari.

In considerazione di tutto ciò, noi, Giovani Democratici della Provincia di Torino, chiediamo al Partito Democratico provinciale di Torino, sia nel caso in cui la situazione politica precipiti verso elezioni anticipate, sia nel caso in cui le consultazioni si svolgano regolarmente a fine legislatura, di avviare un percorso che porti alla pianificazione di elezioni primarie per la scelta dei parlamentari all’interno della nostra circoscrizione elettorale della Camera dei Deputati (Piemonte 1) e di sollecitare le altre federazioni provinciali piemontesi e i corrispettivi organi regionali, affinché intraprendano iniziative analoghe nella seconda circoscrizione Elettorale della Camera (Piemonte 2) e nel collegio senatoriale piemontese (Piemonte).

Di seguito si procederà ad elencare alcune nostre iniziali proposte finalizzate alla costruzione di un percorso, che sia il più democratico possibile, per l’organizzazione di primarie sul territorio:

  • Le primarie non dovranno avere la fisionomia di una gara tra candidati, impostate mediante la raccolta del massimo numero di preferenze possibile, su tutto il territorio del collegio elettorale (Piemonte 1 per la Camera dei Deputati e Piemonte per il Senato della Repubblica), bensì dovranno essere plasmate sulla base di collegi territoriali più ristretti, modellati sui collegi uninominali afferenti alla legge elettorale in vigore dal 1993 fino al 2006 (il cosiddetto “Mattarellum”). 
  • Tali collegi non dovranno riprodurre esattamente quelli del “Mattarellum”, ma dovranno venire accorpati a due a due, onde dimezzare il loro numero e raddoppiare, in tal modo, la quantità di abitanti che insisteranno su ciascun collegio.
  • In ogni collegio delle primarie si esprimeranno  3 preferenze per il deputato/la deputata di cui almeno una di genere (2 uomini e 1 donna o 2 donne e 1 uomo) e 3 preferenze per il senatore/la senatrice di cui almeno una di genere. Verranno candidati unicamente il primo eletto tra gli uomini e la prima eletta tra le donne.
  • Il criterio per la determinazione dell’ordine con cui i candidati deputati/senatori verranno inseriti all’interno della lista bloccata sarà basato sull’affluenza alle primarie (in termini di voti assoluti) nel singolo collegio, pesato con la percentuale dei voti ottenuti dal PD alle elezioni politiche del 2008 nel collegio in questione.
Il meccanismo è il seguente: si moltiplicano il numero dei voti assoluti assegnati in quel collegio alle primarie e si moltiplica per la percentuale di voti presi nel collegio in questione dal PD alle politiche 2008, il numero risultante è il valore che darà l’ordine di candidatura nella lista.  
  • Il ruolo di capolista verrà assegnato dalla direzione politica del livello del partito competente (provinciale per la Camera dei Deputati in Piemonte1 e regionale per il Senato della Repubblica) su proposta della segreteria del livello corrispondente.
  • Il requisito per potersi candidare all’interno di un collegio consisterà nella raccolta di un numero di firme dei cittadini residenti all’interno del collegio, pari ad almeno 1000 unità o ALTERNATIVAMENTE alla raccolta firme dei tesserati al partito democratico in quel collegio pari ad almeno 150 provenienti da almeno 2 circoli del PD per la Camera dei Deputati. Le soglie per candidarsi come Senatore saranno 2000 firme da parte dei cittadini residenti in quel collegio o ALTERNATIVAMENTE a 300 tesserati iscritti nei circoli di quel collegio.  
  • I candidati per partecipare alle primarie avranno l’obbligo di essere residenti sul territorio del collegio.
  • I candidati per partecipare alle primarie avranno l’obbligo di essere residenti sul territorio del collegio e dovranno rispettare i requisiti previsti dal primo comma dell'articolo 58 "Cause ostative alla candidatura" del "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000
  • Inoltre si invita il PD a richiedere ai candidati un resoconto delle spese affrontate in campagna elettorale e a mettere un tetto alla possibilità dei candidati di spendere durante quest’ultima.

I Giovani Democratici della Provincia di Torino 


Matteo Cavallone Il Segretario 


La notizia è stata ripresa dalla Stampa del 10 giugno (nell'articolo compare il nome del sottoscritto):


Se siete interessati ad ascoltare qualche mia ulteriore considerazione in merito, vi invito a visualizzare la seguente pagina dei GD Provincia di Torino, dove sono presenti alcuni video, tra cui uno in cui compaio io.



R. C. G. Tassone

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