DEMOCRAZIA, LEGALITA', PROGRESSO

lunedì 2 aprile 2012

REFERENDUM SULLA CACCIA! ANCHE I GD TORINO ADERISCONO!


Il prossimo 3 giugno, in Piemonte, si terrà il Referendum sulla Caccia. Si tratta di un evento atteso da 25 anni, ossia da quando, nel 1987, furono raccolte 60000 firme di elettori che chiedevano l’indizione della consultazione, avente l’obiettivo di rendere più restrittiva la normativa regionale in vigore. In questo lungo periodo si è consumata una contesa legale fra amministrazione e referendari, terminata infine con la sentenza del TAR del Piemonte dello scorso 10 febbraio che ha imposto alla giunta regionale l’indizione del Referendum entro giugno.
Ancora una volta è emersa con chiarezza l’inadeguatezza della giunta guidata da Roberto Cota, che non è stata in grado di modificare la normativa vigente, accogliendo le richieste contenute nei quesiti referendari, così da evitare la consultazione e risparmiare una gran quantità di denaro pubblico.
Ancora più grave è la decisione della giunta regionale di non accorpare il referendum alle elezioni amministrative del prossimo 6 maggio, bensì di programmarlo per il 3 giugno (peraltro, a cavallo di un ponte) con l’evidente fine di rendere più difficoltoso il conseguimento del quorum, che, qualora fosse raggiunto, costituirebbe una gravissima sconfitta per la giunta stessa.
Il governo regionale ha infatti in cantiere una modifica dell’attuale normativa, che va in senso esattamente opposto a quanto richiesto dal referendum, prevedendo l’aumento del numero di specie cacciabili, il prolungamento della stagione venatoria, la caccia con l’arco e quella a specie di uccelli protette a livello comunitario.
Il quesito referendario non chiede di vietare la caccia sul territorio piemontese, ma unicamente di modificare la normativa venatoria regionale vigente (L. R. 60/79), al fine di renderla più restrittiva. In particolare, verrebbero introdotte le seguenti modifiche.
-     Divieto di caccia per 25 specie selvatiche: Si propone la cancellazione dall’elenco delle specie cacciabili di 25 specie di fauna selvatica italiana con la conseguente istituzione del divieto di caccia. In caso di esito positivo, rimarranno solo 4 specie cacciabili: cinghiale, lepre, fagiano, minilepre.
-        Divieto di caccia la domenica: Si propone la cancellazione della domenica dai giorni nei quali la caccia è consentita con la conseguente istituzione del divieto di caccia la domenica.
-    Divieto di cacciare su terreno coperto da neve: Si richiede di eliminare le eccezioni (ad esempio caccia alla volpe) del divieto di caccia su terreni coperti di neve.
-   Limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie: Si propone la limitazione del numero da animali che si possono abbattere all’interno di strutture private.



La caccia è una pratica crudele e sbagliata e io la condanno!


Ritengo che anche il Partito Democratico, come hanno fatto altre forze politiche progressiste, dovrebbe sostenere attivamente il Referendum!


Anche i Giovani Democratici di Torino sosterranno attivamente il referendum (http://www.facebook.com/notes/giovani-democratici-di-torino/i-giovani-democratici-di-torino-sostengono-il-referendum-sulla-caccia-in-piemont/371114519599720)!






R. C. G. Tassone

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