DEMOCRAZIA, LEGALITA', PROGRESSO

venerdì 16 novembre 2012

UNA SCELTA DIFFICILE…UNA SCELTA INEVITABILE…



Cari lettori,
care lettrici,
probabilmente molti di voi sono già al corrente del fatto che, alle primarie del prossimo 25 novembre, voterò Matteo Renzi. Si è trattata di una scelta difficile, sofferta, che, probabilmente non verrà compresa da molti, vista la mia caratterizzazione politica di stampo marcatamente progressista e potrebbe generare dissenso.

Vorrei quindi qui, in modo estremamente sintetico (laddove, forse, sarebbe opportuna una dissertazione più estesa), spiegare le ragioni fondamentali della mia scelta, affinché la possiate giudicare con la massima consapevolezza possibile.

Mi limiterò ad illustrare due ragioni, in verità intimamente legate.

La crisi della politica in quanto tale è più profonda di quanto gli stessi uomini politici abbiamo percezione. Da amministratore, vivendo la realtà della società più da vicino rispetto a molti politici altolocati, mi posso rendere conto di quanto grande sia l’indignazione e la disaffezione e credo che gli effetti di tutto ciò sul prossimo voto politico saranno molto più pesanti di quanto i sondaggi siano in grado di stimare.

I gruppi dirigenti del PD e non solo sembrano in qualche modo convinti che l’astensionismo ed il grillismo saranno tali da determinare una situazione per cui il centrosinistra conseguirà una facile vittoria elettorale, in quanto l’antipolitica colpirà soprattutto “altri”, e che il PD risulterà essere, nonostante tutto, la forza politica più credibile nel panorama Costituzionale; di conseguenza, i suddetti dirigenti, in particolare quelli che sostengono il segretario Bersani, stanno agendo con le stesse metodologie e le stesse mentalità che hanno caratterizzato la loro azione fino ad oggi e, soprattutto, animati da un comprensibile impulso autoconservativo, vogliono riproporre le stesse persone (cioè loro!) che hanno imperato negli ultimi vent’anni!!!

Ora, ritengo che questo sia pericolosissimo, perché significa fare i conti senza l’oste: sebbene l’argomentazione che il PD stia tenendo ben differente profilo rispetto ad “altri” sia certamente fondata, la crisi di credibilità della politica è, innanzi tutto, crisi di FACCE e di METODI; per quanto riguarda il PD, in particolare, la mentalità che caratterizza il gruppo dirigete e le metodologie da esso adottate sono quelle ereditate direttamente o indirettamente dal PCI. Purtroppo, oggi la gente non comprende più determinati schemi, non li accetta più!

È mia convinzione, allora, che l’unico modo di arginare l’offensiva antipolitica e grillina sia una terapia “d’urto”, una sorta di “shock” in grado di rompere quegli schemi e di dare l’impressione di una metodologia differente e favorire l’emersione di una classe dirigente diversa, slegata dagli errori del passato e che non abbia responsabilità dei disastri che ci hanno portato fin qui.

È evidente che questo scenario non si potrà realizzare con un’eventuale vittoria di Pierluigi Bersani, visto e considerato che, al di là sui giudizi che si possono dare sulla persona (non troppo negativi, da parte mia, almeno in termini di competenza e professionalità), la sua candidatura è fortemente caratterizzata dal sostegno della nomenklatura (sia quella di tradizione progressista, sia quella di origine cattolica e liberale), che vede in lui l’ultima possibilità di rimanere a galla. Ed allora, io credo che l’unica possibilità di realizzare tale deciso cambio di passo sia una vittoria di Matteo Renzi.

Oltre a tutto questo, credo che il Sindaco di Firenze sarebbe oggettivamente il candidato più forte, quello maggiormente il grado di attrarre consenso verso il PD e la coalizione di centrosinistra e garantirle maggiori probabilità di vittoria.

Queste sono le principali motivazioni che mi spingono a votare per Matteo Renzi, pur non condividendo gran parte della piattaforma politica che lo contraddistingue ed essendo consapevole che, qualora vincesse, dal giorno dopo la consultazione, mi batterò per affermare all’interno della coalizione di centrosinistra, una connotazione fortemente progressista.
Concludo con due considerazioni cariche di amarezza.

Innanzi tutto, sono molto addolorato dal fatto che, nemmeno questa volta, la coalizione progressista, i cui valori fondamentali condivido e condividerò sempre, sia stata in grado di esprimere una candidatura che potesse ricevere il mio appoggio convinto ed incondizionato…

In secondo luogo, ammetto che se avevo ancora qualche dubbio sulla scelta definitiva, qualche settimana fa, le modalità scelte di voto delle primarie (oggettivamente, per agevolezza, confrontabili col calcolo di una sezione d’urto in QCD al second’ordine perturbativo), elaborate senza alcun dubbio con l’unico fine di limitare la partecipazione per paura del confronto franco con gli elettori, mi hanno definitivamente convinto della totale perdita di credibilità di questa classe dirigente e mi hanno aiutato a maturare la mia decisione...

Questo è quanto, ora il giudizio è vostro…


R. C. G. Tassone
- Vicecapogruppo PD, Circoscrizione 8, Torino
- Tesoriere Federale dei Giovani Democratici della Provincia di Torino

Nessun commento:

Posta un commento