DEMOCRAZIA, LEGALITA', PROGRESSO

giovedì 12 gennaio 2012

DOCUMENTO PROGRAMMATICO CONGRESSUALE PER IL CIRCOLO DEI GIOVANI DEMOCRATICI DI TORINO

Cari lettori,
i Giovani Democratici, l'organizzazione giovanile del Partito Democratico, sta vivendo un importante momento congressuale, che porterà al rinnovamento delle cariche a tutti i livelli e dovrà servire come piattaforma per il suo rilancio.
Fra poco più di due settimane, gli iscritti GD di Torino saranno chiamati ad eleggere il nuovo segretario cittadino.
Sperando di fare cosa gradita, vi propongo la prima parte del documento congressuale che fa riferimento a Lorenzo Pulie Repetto, Consigliere della IV Circoscrizione, che presenta la sua candidatura a segretario, col mio deciso appoggio. Il resto del documento sarà elaborato grazie ai contributi degli iscritti.

A tre anni dalla fondazione dei Giovani Democratici, il bilancio che possiamo trarre circa il lavoro del nostro circolo è segnato da  successi e da alcune criticità. E' doveroso iniziare sottolineando i risultati e le iniziative che hanno valorizzato il circolo di Torino, quali, ad esempio, l’elaborazione dei documenti su primarie e trasparenza, l'approvazione all’unanimità da parte della Direzione Provinciale PD del documento sulla pubblicazione dei bilanci dei consiglieri comunali di Torino, l'elezione di diversi nostri iscritti nelle varie Circoscrizioni, i volantinaggi e i tanti momenti di confronto. Infine, è importante evidenziare come ciò che ha caratterizzato il Circolo di Torino sia stata soprattutto la continuità e la regolarità con cui i nostri iscritti si sono riuniti.

Ciononostante, non possiamo nasconderci quelle che sono state le problematiche che abbiamo incontrato. Abbiamo avuto difficoltà a radicarci e a portare avanti istanze incisive ed efficaci sotto il profilo comunicativo, non riuscendo ad acquisire visibilità e autorevolezza all’interno del partito di cui facciamo parte e ad essere presenti nel tessuto sociale ed aggregativo della nostra città, in particolare nella sua componente giovanile.

Le origini di queste criticità sono le stesse che affliggono tutti i livelli della nostra organizzazione, nonché del partito al quale essa fa riferimento. La nascita di entrambi i soggetti (partito e giovanile) è stata caratterizzata da una fusione fra due classi dirigenti preesistenti, attraverso accordi fra gruppi politici, senza promuovere l’emergere di una dirigenza che fosse realmente nuova ed innovativa. Ciò ha fatto sì che spesso sia mancata una sostanziale unità d’intenti, nonostante che, nel corso di questi tre anni, molte barriere politiche siano finalmente cadute, fatto cui non si può non guardare positivamente. La formazione di una nuova dirigenza è l’unica concreta soluzione per la costruzione di una piattaforma politica autenticamente e solamente “democratica”, capace di proporre una forma di aggregazione politica inedita e svincolata da schemi precedenti.

Il Partito e la Giovanile non hanno mai affrontato in modo definitivo il nodo della forma organizzativa con cui ordinare il proprio agire politico; di conseguenza ne hanno risentito in maniera negativa l'azione e l'efficacia delle iniziative e delle manifestazioni. All’interno del conseguente dibattito, sono emerse, anche all’interno del nostro circolo, posizioni favorevoli ad un’organizzazione in linea con i principi del “Partito Pesante”, caratterizzati dall’estremizzazione della democrazia rappresentativa, fondata sulla rigida dicotomia militanza – dirigenza, sulla imposizione di una linea politica e sul “centralismo democratico”. Questo atteggiamento, implementato ad esempio a livello nazionale, ha condotto spesso ad un deficit di democrazia, trasparenza e a distorsioni; prova è il regolamento che disciplina il presente congresso, il quale ha reso assai arduo il cammino di coloro che, eventualmente, avessero voluto contrapporre una propria candidatura a quella del segretario nazionale uscente. Tutto ciò fa sì che questo tipo di impostazione venga da molti percepito come “non democratico”.

La contrapposizione fra i fautori della linea del “partito pesante” e coloro che hanno un’idea differente di quella che deve essere l’organizzazione del partito e della giovanile ha fatto sì che, nonostante l’impegno costante e laborioso dei coordinatori che si sono succeduti, il confronto all’interno del circolo non sia risultato sempre costruttivo, il che ha determinato il fatto che il lavoro collettivo fosse in qualche modo menomato; sono stati, infatti, numerosi i tentativi, più o meno evidenti, di smontare e “disinnescare” le attività dei compagni.

Alla luce di tutto ciò, si ritiene che non sia più tempo di cercare a tutti i costi un compromesso, una sintesi fra diversi “blocchi”, ma di scegliere in modo netto e definitivo quale debba essere la strada che la nostra giovanile, nello specifico il nostro circolo, deve intraprendere per rilanciare la sua azione politica. Questo è ciò che il congresso dovrà stabilire, ossia se perseguire la via del “Partito Pesante” o se seguire la via, che potremmo chiamare di “democrazia partecipata” che noi proponiamo e che ora verrà illustrata.

Risulta necessario inaugurare una nuova fase nell’azione politica dei Giovani Democratici, in particolare nel nostro circolo. Per cominciare, è fondamentale dotarsi di regole definite per organizzare i nostri lavori, a tutela di tutti i nostri membri, assegnando compiti precisi in modo da avere dei punti di riferimento certi; bisogna garantire comunque l’efficacia dell’azione ed il momento della decisione, onde evitare situazioni di stallo.

Allo stesso tempo, bisogna favorire la massima partecipazione democratica, coinvolgendo nel processo decisionale la totalità dei nostri iscritti, senza preclusioni e chiusure rispetto a singole persone, gruppi o sensibilità politiche, garantendo la massima trasparenza in tutte le procedure deliberative. Occorre muoversi su un percorso di apertura e condivisione delle scelte. Dobbiamo mirare all’obiettivo di avvicinarci il più possibile all’ideale della “democrazia diretta”, tipica dei movimenti, implementando forme di collegialità delle scelte che possano essere anche da stimolo e da segnale per il Partito Democratico. È necessario valorizzare il pluralismo nella nostra organizzazione, considerando le opinioni di tutti i partecipanti ed offrire spazi in cui sia possibile esprimere dissenso, anche nelle sedi pubbliche, nei confronti di coloro che hanno incarichi di responsabilità, senza che chi critica venga additato come un traditore!

È, inoltre, fondamentale che i Giovani Democratici acquisiscano autorevolezza, non sempre dimostrata in passato, nei confronti del Partito Democratico, che sappiano essere sempre presenti nel dibattito ed, infine, che dimostrino coraggio nel prendere delle posizioni forti e nette, pur nel rispetto di tutte le posizioni interne al circolo, su determinati temi, in particolare quelli più delicati e divisivi (quali ad esempio quelli di ordine ambientale o etico), anche correndo il rischio di urtare delle sensibilità e degli interessi all’interno del partito. Dobbiamo essere il pungolo del PD, dimostrandoci in grado di stimolarlo e di aiutarlo ad assumere posizioni che siano più possibili forti ed avanzate; in un certo senso, dobbiamo costituirne l’“avanguardia”.

I GD devono, altresì, essere in grado di comunicare queste loro posizioni nel modo più diffuso ed efficace possibile, sia attraverso i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia (sito web, Facebook, e-mail, ecc.), ai quali è necessario dedicare particolare attenzione, sia attraverso gli organi di stampa. Una delle iniziative più importanti, portate avanti dal circolo negli ultimi tempi, è stata la diffusione del, già citato, documento sulle Primarie per la scelta dei Parlamentari; questa deve essere la strada da seguire. È opportuno conseguire il risultato che i Giovani Democratici acquisiscano la maggiore visibilità possibile sia all’interno che all’esterno del nostro partito, che le posizioni dei GD siano sempre note e che i Giovani Democratici siano coinvolti nei processi decisionali del partito.

A questo fine, è doverosa una maggiore sinergia fra i Giovani Democratici ed il Partito Democratico, è imperativo che si stabilisca un rapporto più stretto tra il circolo dei Giovani Democratici ed i circoli circoscrizionali del PD ed i loro segretari, in modo da lavorare in stretto contatto e portare avanti iniziative comuni. Nel Partito Democratico di Torino, vi sono molti under 30, che però non conoscono o non considerano importante la giovanile: è necessario invertire questa tendenza, fare sì che i GD siano molto più visibili e autorevoli, e che, appena un giovane entra nella sede del circolo, i segretari locali del partito gli indichino il circolo dei GD. Dobbiamo davvero diventare un punto di riferimento per i giovani del PD.

Tutto ciò ci deve essere di supporto nel primario obiettivo di fare crescere numericamente il nostro circolo, in particolare nella sua componente femminile, con anche iniziative in grado di attrarre le ragazze. Negli ultimi mesi, il numero degli iscritti e dei partecipanti, è cresciuto in modo sostanziale e ciò va sicuramente annoverato nei nostri successi, ma certo ancora non basta. La possibilità di incrementare le dimensioni del circolo, sia in termini di numero totale degli iscritti, sia di numero di quelli effettivamente attivi, è strettamente connessa, oltre alla già citata esigenza di acquisire maggiore peso politico, visibilità e interesse nel partito, anche al tipo di iniziative che si mettono in campo.

In primo luogo può essere utile organizzare momenti di formazione interna, il che può essere portato avanti con varie modalità. Una di esse può essere quella di invitare i nostri iscritti, sulla base delle loro attitudini, competenze ed interessi, ad effettuare degli approfondimenti su determinati campi, per poi condividere le conoscenze acquisite con gli altri membri del circolo. Un’altra, consiste nell’invitare esperti di determinati argomenti di interesse per il dibattito politico (questioni ambientali, energetiche, funzionamento degli enti locali, ecc.) a momenti informativi rivolti ai nostri iscritti e a chi volesse eventualmente partecipare.

Oltre a questo, si renderà necessario proporre momenti di confronto con gli amministratori del PD (parlamentari, consiglieri, assessori, ecc.), per informare i nostri iscritti circa le politiche portate avanti dal partito e permettere loro di interloquire con chi quelle politiche le mette in pratica, lavorando di concerto con l’amministrazione, fino ad arrivare a formulare proposte e a coadiuvare gli amministratori nel portare avanti determinati progetti.

Allo stesso tempo, è essenziale che i GD escano più possibile dalla loro sede e dai luoghi chiusi, che sia resa più visibile possibile la loro presenza nelle strade, nelle piazze, nei mercati, ovunque vi sia aggregazione di persone. Negli ultimi tempi, il nostro circolo ha organizzato molti volantinaggi, ma, soprattutto, lo scorso ottobre, siamo usciti per la prima volta con il nostro banchetto, il nostro materiale e le nostre bandiere, in collaborazione col circolo PD della Circoscrizione 7. Si ritiene che questa sia stata una delle iniziative più importanti che il nostro circolo ha intrapreso nello scorso mandato, perché la presenza di banchetti e bandiere, ci da quella visibilità che dobbiamo assolutamente riuscire ad ottenere.

Allo stesso tempo, è fondamentale sforzarci di essere presenti nei luoghi di aggregazione giovanile, a cominciare ovviamente dalla scuola e dall’università, ma anche avviare percorsi di confronto con il tessuto associativo della nostra città, in particolare quello giovanile. Infatti, oltre a porci con quelli che sono gli strumenti tipici di un organizzazione afferente ad un partito politico, ossia quelli tradizionali che sono stati esposti, è primario implementare un approccio più di tipo movimentista, caratterizzato dal conseguimento di obiettivi specifici e dal confronto diretto con i cittadini e le realtà presenti nella nostra città. In quest’ottica un rapporto stretto con le associazioni è una necessità imprescindibile per la crescita, sia personale dei nostri iscritti, sia del nostro gruppo come esperienza collettiva e numerica.

Si considera altresì utile, mettere in piedi iniziative di natura ludico-aggregative (come il torneo di calcio a 5 cui partecipammo come GD), per favorire l’interesse e la coesione dei membri dell’organizzazione.

Unicamente qualora questi nostri obiettivi dovessero essere raggiunti ed il Circolo dei Giovani Democratici di Torino riuscisse crescere in modo davvero ragguardevole, diventando una realtà conosciuta e di grandi dimensioni, allora sarebbe possibile, nell'arco del mandato, laddove ve ne siano le condizioni e dopo un percorso di confronto il più possibile condiviso, sperimentare della forme di aggregazione di livello circoscrizionale o intercircoscrizionale, che si affianchino al Circolo di Torino.

Infine, è opportuno rimarcare nuovamente il fatto che, nel corso della scorsa tornata amministrativa, siamo riusciti ad eleggere molti nostri iscritti all’interno dei vari consigli circoscrizionali e ad avvicinare alla giovanile dei ragazzi che, sebbene non fossero inizialmente nostri iscritti, dopo le elezioni si sono tesserati. Tutto ciò ha costituito certamente un fatto molto positivo per il nostro circolo e su questa strada bisogna continuare. È imperativo valorizzare le esperienze amministrative dei nostri iscritti, occorre supportarli nella loro esperienza politica e mettere a frutto la sinergia positiva fra il circolo e i suoi rappresentati nelle amministrazioni.

E questa deve essere un po’ la vera missione della nostra giovanile. È opinione dei firmatari del presente documento, che il rinnovamento della dirigenza del Partito Democratico, sia condizione imprescindibile per il suo successo e la sua stessa sopravvivenza ed, in questo contesto, la Giovanile non può che essere lo strumento principale. Dobbiamo fare crescere una nuova classe dirigente, che sia il più possibile slegata dalle appartenenze precedenti, autenticamente e solamente democratica, in modo da contribuire in modo sostanziale al ricambio, in particolare generazionale, del nostro partito e della politica in generale. Questo significa, da un lato, fare sì che la nostra giovanile si caratterizzi come “palestra” in cui i nostri iscritti possano confrontarsi con la realtà della politica quotidiana, in modo da formarsi come amministratori e dirigenti politici. Dall’altro, è necessario che la giovanile, nelle occasioni elettorali, possa, con forza, ma anche con attenzione e valutando accuratamente le persone, proporre dei propri candidati per le varie cariche elettive e sia in grado di costituirsi in modo risoluto e determinante in un concreto supporto per i suoi candidati, al fine di favorire la loro elezione.

In conclusione, i principi fondanti della nostra proposta sono:
-         Trasparenza.
-         Democrazia interna.
-         Collegialità.
-         Pluralismo.
-         Autorevolezza.
-         Comunicazione e visibilità.
-         Formazione politica.
-         Rapporti con la società civile e l’amministrazione.
-         Aggregazione.
-         Rinnovamento

Queste solo le linee politiche che, si ritiene, il nostro circolo debba perseguire per favorire il proprio rilancio. Tale documento deve essere inteso non tanto come la proposta di una sola persona (e, nei fatti, non lo è), ma come la proposta collettiva di un gruppo di persone che ritengono di potere, in modo democratico e collegiale, dare un reale contributo alla crescita della nostra organizzazione. Proprio per questo, la stesura del resto del documento sarà aperta ai contributi di coloro che vorranno partecipare.


Lorenzo Pulie Repetto (Candidato Segretario)
Riccardo Carlo Giovanni Tassone
Marco Titli
Luca Lippolis
Francesco Daniele
Mattia Maggiora
Dennis Maseri
Lorenzo D’Agostino
Michelangelo Toma
Leonardo Idili
Ludovica Cioria
Mattia Maselli
Simone Tosto
Paolo Valperga
Sara Grimaldi
Francesca Steffenino
Roberto Filippi
Carla Debernardi
Jacopo Rocchi
Marco Castronuovo
Chiara Bortoletti



R. C. G. Tassone

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