lo scorso 2 luglio, la Circoscrizione ha ospitato un’
importante momento di confronto con i soggetti coinvolti nelle problematiche
connesse al fenomeno della cosiddetta “Movida”: l’Associazione Rispettando San
Salvario (che ha prodotto un’interessante documento di proposte) ed il
Comandante della Polizia Municipale della stazione locale, dott. Zabeo.
Vorrei sfruttare l’occasione per ribadire il mio pensiero sul
tema, sintetizzando il discorso che ho svolto in quella sede ed aggiungendo
qualche informazione appresa in commissione.
Ho espresso grande soddisfazione per questa opportunità che
ci ha dato la possibilità di istituire un confronto diretto, in una sede
istituzionale, tramite la mediazione della Circoscrizione, fra chi porta avanti
le istanze del rispetto della vivibilità di un territorio e coloro che hanno,
teoricamente, il potere implementare tali istanze; ciò si è concretizzato, attraverso
lo strumento della Commissione congiunta II-III-IV-V-VI, secondo una mia
proposta, come dimostrazione della volontà dell’ente decentrato di affrontare le
problematiche in tutti i loro aspetti.
Non è più tempo di sfogarsi e di dirsi che cosa non funziona,
quanto di confrontarsi costruttivamente e trarre il massimo risultato possibile
in termini di elaborazione di idee e soluzioni concretamente applicabili per
risolvere i problemi in questione, comprendendo entro quali limiti sia
possibile operare.
Occorre, a mio avviso, distinguere due piani differenti
nell’approccio alle problematiche, i quali, spesso vengono confusi.
L’azione politica deve procedere da una base di tipo
filosofico, ossia, occorre comprendere quali siano i principi che
un’amministrazione deve perseguire in un determinato contesto. Da questo può
discendere la volontà politica.
Ebbene, quali sono i principi ispiratori sulla base dei quali dobbiamo agire in questo contesto? Si dice che occorre trovare un equilibrio fra due esigenze: il diritto alla salute ed al decoro urbano da un lato, il “fantomatico” diritto al divertimento dall’altro. Il primo aspetto filosofico da sviscerare si trova qui: questa “cultura” del divertimento è qualcosa che un’amministrazione dovrebbe incoraggiare e tutelare, anche da un punto di vista morale? Io non ho partecipato ai giri di “controllo” svolti da alcuni colleghi nelle scorse settimane, anche perché credo che i rappresentati istituzionali dovrebbero seguire un approccio differente. Eppure, il quadro che si presenta ad un testimone nelle ore notturne è ben noto a tutti. Ci vogliamo porre il problema del fatto che questo stile di vita sia qualcosa che un’amministrazione deve incoraggiare oppure alla quale dovrebbe cercare di porre un freno? Credo che la mia personalissima opinione in merito sia evidente.
Il secondo punto filosofico\ideale da sviscerare consiste nel
porsi la domanda: ammesso che queste forma di divertimento siano tollerabili,
da un punto di vista morale, quale fra le due esigenze esposte, Salute vs
Divertimento, l’amministrazione dovrebbe maggiormente tutelare? La mia
personalissima opinione è che l’amministrazione non possa essere equidistante
fra queste due esigenze, che la tutela della salute dei cittadini residenti, della
vivibilità del quartiere, del decoro orbano non possano che essere NETTAMENTE
PRIORITARIE rispetto alla legittime istanze di volersi svagare nelle ore
notturne, da parte di altri cittadini che, in genere, provengono da altri
quartieri od addirittura da altre città.
Una volta che si sia risposto a questi quesiti di principio è
possibile fare discendere la volontà politica di un’amministrazione.
Non ho difficoltà a riconoscere che, da parte
dell’amministrazione centrale (perché l’attenzione dell’amministrazione
decentrata, come dimostra la celebrazione della commissione è sempre stata salda), in passato la volontà
politica non sia stata così determinata nell’affrontare queste problematiche.
Non necessariamente per cattiva volontà o per malafede, perché, per quanto sia
indubbio che attività commerciali di questo tipo portino tutta una serie di
vantaggi ad una amministrazione, può essere semplicemente che non vi sia stata
presa una di consapevolezza sufficiente dell’entità del problema. E, da questo
punto di vista, lasciatemi fare un breve inciso, sull’importanza che
l’amministrazione decentrata possa, mediante un’opportuna riforma, essere messa
nella condizione di disporre di una maggiore agibilità, visto che le
istituzioni decentrate posseggono un ben più elevato grado di consapevolezza
degli accadimenti dei territori, rispetto a quello che può avere
un’amministrazione di livello cittadino (a proposito, vi invito a prendere visione della seguente pagina). Eppure credo che, negli ultimi tempi,
da parte dell’amministrazione comunale, una certa inversione di tendenza ci sia
stata, un grado maggiore di volontà di agire concretamente sia stata
manifestata. È stato introdotto il nuovo regolamento per le Somministrazioni,
che ha fornito degli strumenti per garantire una maggiore capacità di
intervento; abbiamo avuto il blocco delle licenze nell’area, da tempo richiesto,
che dimostra una presa di consapevolezza del fatto che, quantomeno, non è
possibile aggravare ulteriormente la situazione. In oltre è in via di
approvazione il nuovo regolamento di polizia municipale.
Io sono soddisfatto da questi segnali.
Certo non basta, ma il fatto che non basti non è
necessariamente una mancanza di volontà politica; una volta esauriti i discorsi
di principio, la volontà politica si deve confrontare con quelli che sono i
limiti di operatività di quelle istituzioni che dovrebbero avere la possibilità
di implementare quella volontà politica. Se non vi è un sufficiente controllo
del territorio, non significa che la polizia municipale o le forze dell’ordine
restino con le mani in mano, ma semplicemente, non vengono messi nelle
condizione, per mancanza di risorse, di controllare il territorio, soffrendo di
gravi limiti di operatività in questo momento.
Il Comandante della Polizia Municipale ci ha spiegato qual è
la loro situazione. Secondo l’attuale struttura organizzativa, la stazione di
San Salvario chiude alle 19:30 ed il compito di svolgere gli adempimenti nelle
ore notturne ricade sulla sede centrale di via Bologna che deve presidiare
tutta la città. Cionondimeno, il comandate Zabeo ha ottenuto, viste le
criticità che affliggono la zona di San Salvario, di svolgere anche alcune
attività di sera e di notte, in collaborazione con la polizia in borghese.
Ovviamente l’ambito su cui la polizia Municipale può intervenire è di tipo
prettamente amministrativo e le azioni condotte spaziano dalla verifica dei
versamenti tributari, alla verifica del rispetto delle norme
igienico-sanitarie, al controllo delle licenze, ai compiti di polizia urbana, ai
test con l’etilometro, al controllo del rispetto del divieto di sosta. Negli
ultimi mesi sono state combinate sanzioni per migliaia di euro ai locali della
zona.
La Polizia Municipale cerca di fare il massimo con le risorse
che ha, dal momento che negli ultimi anni si è avuto una diminuzione di
personale del 30%. C’è quindi anche un problema di sicurezza: se ad esempio una
pattuglia composta, poniamo, da due membri delle forze dell’ordine, sorprende
un gruppo di persone intente a commettere un reato come spaccare bottiglie od
urinare e il gruppo conta cinque o più persone, essi non si trovano nemmeno
nelle condizioni di sicurezza per agire; senza contare, come ci ha spiegato il
comandante, che la tutela dell’ordine pubblico non è competenza della Polizia
Municipale, bensì è in capo alle forze dell’ordine (per questa ragione, il Presidente Levi, lo scorso 17 luglio, ha incontrato il Prefetto di Pace). E non è un problema solo di
Torino, perché tutte le amministrazione si trovano nelle stesse condizioni di
difficoltà.
Spesso, mancano anche gli strumenti legislativi per
intervenire.
Per queste ragioni, ho rivolto un invito a tutti i soggetti
coinvolti a mostrare pacatezza e costruttività e, soprattutto senso della
realtà, nel rendersi conto di che cosa sia concretamente possibile fare e che
cosa no. Capisco l’indignazione della gente e la condivido, ma credo che non si
possa neppure attaccare in forze un’amministrazione perché non fa ciò che è
nello condizioni di fare. Per questo ritengo che sia stata molto importante la
commissione, per mettere tutti nelle condizioni di comprendere quali siano i
limiti entro i quali ci si può muovere.
A seguito di ciò, il Consiglio dell'VIII Circoscrizione ha approvato all'unanimità (21 votanti, 21 a favore) un Ordine del Giorno che contiene delle richieste precise all'amministrazione centrale su iniziative da prendere per limitare le problematiche in questione. Si tratta di un segnale forte che la Circoscrizione lancia, in particolare nei confronti della nuova giunta comunale, appena insediatisi.
Di seguito il testo.
CITTÀ
DI TORINO
CIRCOSCRIZIONE
N.8 - SAN SALVARIO - CAVORETTO
C.8 - ORDINE DEL GIORNO: “CONTRO GLI
ECCESSI LEGATI ALLA MOVIDA”.
Di seguito il testo.
CITTÀ
DI TORINO
CIRCOSCRIZIONE
N.8 - SAN SALVARIO - CAVORETTO
BORGO PO
DELIBERAZIONE DEL
CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
C.8 - ORDINE DEL GIORNO: “CONTRO GLI
ECCESSI LEGATI ALLA MOVIDA”.
Preso atto che
Nel quadrilatero di San Salvario,
ma anche in altre zone della Circoscrizione 8, il progressivo aumento del
numero di locali di intrattenimento notturno ha peggiorato la vita dei
residenti violando la loro privacy e la loro salute a causa dell’inquinamento
acustico generato dalle migliaia di persone che
ogni sera dalle 22.00 alle 4.00 frequentano i suddetti luoghi, più delle volte
senza il minimo rispetto delle regole basilari di convivenza civile, creando,
di conseguenza criticità alla viabilità stradale, assenza di parcheggi per i
residenti, problemi di igiene, atti che si vanno
a sommare a problematiche di ordine pubblico legate al fenomeno dello spaccio
di sostanze stupefacenti che insistono nella stessa zona e rendono problematico
il riposo notturno dei residenti nei giorni critici minandone la salute.
SEGNALATO CHE
La problematica ha
visto un recente aggravarsi a seguito della chiusura dei locali dei Murazzi che
ha provocato una considerevole traslazione della frequentazione della vita
notturna, un tempo insistente in quell’area, verso quella del quadrilatero
storico di San Salvario
Il quartiere di San Salvario
necessita di un progetto integrato che valorizzi le sue peculiarità che ne
fanno un territorio con una grande potenzialità turistica e culturale, progetto
che favorirebbe anche lo sviluppo economico e la rinascita del tessuto
artigianale che sta soffrendo la crisi e cede il posto ad attività speculative.
In quest’ottica da tempo il Consiglio della Circoscrizione ha chiesto l’avvio
di uno studio per l’applicazione nel quadrilatero di San Salvario di un Piano
Integrato d’Ambito (PIA) in grado di regolare l’utilizzo del suolo pubblico in
maniera razionale rispetto alle esigenze del quartiere.
Considerato che
La Circoscrizione VIII è da sempre attiva nell’ascolto delle istanze
dei cittadini e nel cercare di provocare interventi di contrasto degli eccessi
che generano le citate problematiche.
Considerato inoltre che
Le problematiche prima riportate
si sono ingigantite nel tempo anche a causa di un persistente sistema di
inosservanza di alcuni esercenti di Leggi
Nazionali e Regolamenti Comunali.
valutate positivamente
La validità della recente
delibera comunale che blocca per un anno l’apertura di nuovi locali nella zona
e la proposta di nuovo regolamento di Polizia Municipale che, quando approvato,
regolamenterà in modo restrittivo in particolare la vendita ed il consumo su
suolo pubblico di bevande in bottiglia e lattina nelle ore “calde” della
movida.
IL CONSIGLIO
DELL’VIII CIRCOSCRIZIONE
Chiede
al Sindaco ed agli Assessori Competenti
1) Dare
corso, attuando quanto previsto dai Regolamenti vigenti, ad una limitazione
degli orari di apertura dei locali che
maggiormente creano disturbo al diritto al riposo dei cittadini
nelle zone del quadrilatero di San Salvario e delle discoteche presenti in
corso Moncalieri
2) Di
riorganizzare il servizio della Polizia Municipale, viste le mutate esigenze
sociali dei nostri quartieri, in modo tale da incrementare la presenza costante
e continua di Vigili Urbani nelle ore serali e notturne, in tutti i giorni
della settimana, per verificare il
rispetto della Legge e dei Regolamenti.
3) Di
dare seguito alla richiesta della Circoscrizione attraverso due ordini del giorno di un Piano Integrato
d’Ambito (PIA), nell’area storica di S. Salvario, completando
lo studio già avviato nell’arco di sei mesi così da poter predisporre una pianificazione più
accurata dell’occupazione di suolo pubblico da parte delle attività
commerciali.
4) Di arginare le difficoltà connesse con il
parcheggio e la viabilità nella zona della movida, procedendo a riservare un
numero ragionevole di parcheggi all’interno del quadrilatero di San Salvario
per i cittadini residenti nell’area, con installazione di relativa segnaletica
e istituendo,sull’esempio del Quadrilatero Romano, una zona a traffico limitato
per soli residenti del quadrilatero di San Salvario durante tutti i giorni
della settimana, dalle ore 22.00 alle ore 07.00.
5)
Di estendere a tutto il quadrilatero di San
Salvario la cosiddetta “ordinanza antibivacco”.
R. C. G. Tassone
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